Ludovico Cavaleri
(Milano, 1867 – Cuvio, 1941)
Ludovico Cavaleri nacque a Milano il 15 novembre 1867, figlio di un chirurgo e nipote di artisti. La sua formazione artistica fu prevalentemente autodidatta, seppur con una breve frequentazione della Scuola di Prospettiva di Giuseppe Mentessi. Nel 1888 abbandonò gli studi di medicina per dedicarsi completamente alla pittura.
La sua carriera iniziò all'insegna del Naturalismo lombardo, con una predilezione per le marine, influenzato da artisti come Pompeo Mariani e Giorgio Belloni. Tuttavia, Cavaleri non si limitò a riprodurre la realtà, ma sviluppò una sensibilità verso l'atmosfera e la luce, anticipando la corrente Simbolista.
Nel 1893 vinse la medaglia d'oro alla Mostra della Società delle Belle Arti di Milano, ottenendo il primo riconoscimento ufficiale. Da quel momento, la sua fama crebbe rapidamente, con partecipazioni a importanti esposizioni in Italia e all'estero, tra cui Monaco, Barcellona, Montevideo e San Paolo.
Oltre alle marine, Cavaleri si dedicò a paesaggi, nature morte e ritratti, sempre con uno stile personalissimo che univa realismo e simbolismo. La sua tavolozza era ricca di colori tenui e luminosi, che creavano atmosfere evocative e poetiche.
Tra le sue opere più celebri ricordiamo "Tramonto" (1912), "Pace" (1912), "La Signora in grigio" (1920) e "Il Giardino delle Esperidi" (1930). Cavaleri ottenne anche importanti commissioni per decorazioni murali, tra cui quelle per il Palazzo di Giustizia di Milano e la Villa Borromeo d'Adda ad Arcore.
Nel 1935 si tenne una grande retrospettiva della sua opera alla Galleria Pesaro di Milano, a conferma del suo ruolo di artista di riferimento nel panorama italiano del primo Novecento. Ludovico Cavaleri si spense a Cento il 2 gennaio 1942, lasciando un'eredità artistica ricca di fascino e suggestione.