Luigi Steffani
(Bergamo, 1828 – Milano, 1898)
Luigi Steffani trasferitosi a Milano nel 1884 a diciassette anni, abbandonò gli studi commerciali e si diede alla pittura si avvicinò alla pittura da autodidatta ed esordì nel 1851 alle mostre di Genova e di Milano con paesaggi lombardi.
Dal 1855 arricchì la propria formazione con frequenti viaggi in Europa e soggiorni a Parigi (1858) e a Londra (1861).
Tali esperienze sarebbero affiorate in seguito nei luminosi paesaggi di Normandia, di Hastings e del Mare del Nord, presentati alle mostre insieme a motivi liguri e veneziani.
Si affermò infatti come marinista aggiornando il nitido realismo di impronta lombarda alle esperienze europee.
Dalla metà degli anni ’60 si fermò definitivamente a Milano, dove si legò all’ambiente degli Induno, di E. Pagliano, di M. Bianchi e divise lo studio con E. Gola.
Luigi Steffani compì viaggi nell’Europa Settentrionale ma soggiornò anche a Venezia, a Palermo, a Napoli, a Roma e a Parigi, dove si trattenne per quasi due anni.
In Germania conobbe e frequentò proficuamente il noto pittore Andreas Achenbach, che gli fu prodigo di consigli.
Stabilitosi nel 1861, dalla metà degli anni ’60 ritornò a Milano e frequentò abitualmente la Società Patriottica, dove espose sue opere altre sue tele inviò a molte esposizioni nazionali in diverse città italiane e fu assiduo alle Promotrici di Genova e di Torino.
L’accademia di Brera lo volle suo socio onorario, lo nominò componente del consiglio accademico e nel 1867 gli affidò la cattedra di paesaggio.
Nel 1897 partecipò all’esposizione romana della Società degli Acquarellisti.
Fu artista tardoromantico, dedito essenzialmente al paesaggio, che affrontò con garbato verismo, riscuotendo consensi con marine burrascose o nebbiose e con assolate vedute agresti.