Jean Rodolphe Gautier
(Geneva, 1764 – Paris, 1820)
Nato a Ginevra, il giovane Gautier iniziò il suo percorso artistico lavorando come apprendista presso il pittore-smaltatore J.F. Favre nel 1784. Nonostante la sua formazione iniziale, Gautier sviluppò una spiccata inclinazione verso la pittura a olio e aspirava ad ampliare i suoi orizzonti artistici. Come molti dei suoi colleghi pittori ginevrini, trovò ispirazione nella scena artistica francese. Seguendo le orme di numerosi pittori francesi, Gautier decise di lasciare il segno a Roma, dove si stabilì saldamente nel 1789. In quell'anno cruciale, inviò a Ginevra tre vedute italiane per essere esposte. Mentre era a Roma, Gautier, influenzato dalle correnti artistiche prevalenti, cercò un approccio più formale alla pittura di paesaggio, radicato nelle tradizioni del XVII secolo. Sebbene Valenciennes avesse già lasciato Roma quando arrivò Gautier, quest'ultimo desiderava seguire un percorso simile. Nel 1793 Gautier si trasferì a Parigi, dove avrebbe trascorso il resto della sua vita. A questo punto, Valenciennes era diventato la figura dominante nella pittura di paesaggio e Gautier, riconoscendo la sua influenza, cercò di emularlo. Le prime opere esposte di Gautier a Parigi includevano due piccoli dipinti finiti, due disegni e due schizzi a olio: una selezione alquanto non convenzionale, ma probabilmente limitata dal tempo limitato trascorso dal suo arrivo. Negli anni successivi, ha continuato a esporre opere, mostrando vedute italiane, paesaggi marini e acquerelli, dimostrando il suo stile in evoluzione. Le sue mostre nel 1796, 1801, 1814 e 1817 riflettevano un impegno costante per la sua arte. Mentre il suo lavoro somigliava a quello del suo contemporaneo Bertin, l'arte di Gautier si distingueva per la sua robustezza. Questa qualità si rivelò particolarmente adatta ai soggetti militari che gli fu commissionato di produrre dalla fine degli anni Novanta del Settecento in poi. Il viaggio artistico di Gautier, che va da Ginevra a Roma e infine a Parigi, illustra la sua dedizione all'evoluzione della sua arte e alla ricerca del suo posto nel panorama dinamico dell'arte europea del XVIII e XIX secolo.