Hans Bellmer

Hans Bellmer (1902–1975) è stato un artista surrealista tedesco, noto soprattutto per le sue provocatorie e inquietanti sculture di bambole che esploravano temi legati al desiderio, alla repressione e al corpo umano. Nato a Katowice, allora parte dell'Impero tedesco, Bellmer studiò ingegneria ma presto la abbandonò per dedicarsi all'arte. Si trasferì a Berlino negli anni '20, dove fu influenzato dal movimento Dada e dalle idee surrealiste emergenti che avrebbero plasmato il suo lavoro.

Nel 1933, Bellmer iniziò a creare bambole articolate a grandezza naturale, realizzate con legno, gesso e metallo. Queste figure, spesso decomposte e distorte, erano posizionate in pose disturbanti e sessualizzate. Le bambole di Bellmer sfidavano le rappresentazioni tradizionali del corpo femminile e costituivano una critica diretta all'idealizzazione nazista del corpo umano. Il suo lavoro fu considerato degenerato dal regime nazista, spingendo Bellmer a fuggire in Francia nel 1938, dove si unì al gruppo surrealista francese guidato da André Breton.

Gli studi fotografici di Bellmer sulle sue bambole erano tanto esplorazioni psicologiche quanto manipolazioni fisiche. La sua arte sondava le complesse intersezioni di potere, controllo e sessualità, spesso evocando nel pubblico sensazioni di disagio. Oltre alle sue sculture e fotografie di bambole, Bellmer fu anche un prolifico illustratore, creando stampe e disegni che proseguivano la sua esplorazione del surrealismo.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Bellmer continuò i suoi esperimenti artistici a Parigi, dove rimase fino alla sua morte nel 1975. La sua opera ha avuto un'influenza profonda sui successivi movimenti surrealisti, sulla teoria femminista e sulla psicoanalisi. Oggi, Bellmer è riconosciuto come una delle figure più importanti del surrealismo del XX secolo, noto per le sue esplorazioni provocatorie e controverse del corpo umano e della sessualità.