Giovanni Greppi

(Milano, 1884 – 1960)

Biography

Giovanni Greppi (Milano, 19 settembre 1884 – Milano, 12 aprile 1960) è stato un rinomato architetto italiano, celebre per la progettazione di alcuni dei più iconici sacrari militari d'Italia.

 

Nato a Milano, Greppi fin da giovane si accostò al mondo dell'architettura, collaborando con il padre nella sua impresa di lavorazione del ferro battuto. La sua formazione professionale ebbe luogo presso la Scuola Superiore di Architettura della Reale Accademia di Belle Arti di Milano, dove conseguì la laurea e la patente di "Professore di disegno architettonico".

 

La carriera di Greppi si sviluppò su due fronti principali: l'edilizia civile e la progettazione di complessi monumentali. Tra le sue realizzazioni in ambito civile si annoverano numerose ville private, tra cui Villa Greppi-Frizzi a Varenna, residenza Greppi a Craveggia e Villa Argentina, sempre a Craveggia.

 

Tuttavia, la fama di Greppi è legata soprattutto alla sua attività nella progettazione di sacrari militari. Tra il 1932 e il 1935 realizzò il sacrario sul Monte Grappa, a cui seguirono i progetti di altri ossari a Pian di Salisei, Timau, Caporetto e San Candido. La sua opera più celebre in questo campo è senza dubbio il Sacrario di Redipuglia, inaugurato nel 1938.

 

Caratteristica distintiva dello stile di Greppi è la sapiente fusione di elementi monumentali con richiami razionalisti. Le sue opere si contraddistinguono per l'imponenza delle strutture, l'armonia delle proporzioni e la ricercatezza dei dettagli, capaci di evocare solennità e rispetto per la memoria dei caduti.

 

Oltre all'attività di progettista, Greppi fu anche un prolifico disegnatore e un apprezzato acquarellista. La sua produzione artistica include paesaggi, vedute architettoniche e soggetti di fantasia.

 

Giovanni Greppi si spense a Milano nel 1960, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue opere, ancora oggi visibili in tutto il territorio italiano, rappresentano una testimonianza tangibile del suo talento e della sua sensibilità artistica.

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