Christian Roeckenschuss
(Dresden, 1929 – Berlin, 2011)
Christian Roeckenschuss è riconosciuto come una figura chiave della prima generazione dell'arte concreta del dopoguerra. Entro la metà degli anni '70, la sua pratica artistica, incentrata sull'esplorazione del colore attraverso le sue iconiche sfumature di strisce colorate – note come Séquences Chromatiques – si concentrava interamente sugli effetti cromatici. Con il tempo, Roeckenschuss ha infuso queste opere con processi di pensiero profondamente personali e individualistici, elevando le Séquences Chromatiques a una posizione unica nel regno dell'arte concreta.
Già a metà degli anni '50, durante i suoi studi all'Accademia di Belle Arti, Roeckenschuss iniziò a sviluppare il suo approccio minimalista, eliminando gli elementi figurativi dalla sua arte. Fu profondamente influenzato dai suoi contatti con i movimenti d'avanguardia in Germania, Francia e Italia.
Roeckenschuss cercava di "esprimere la creatività personale attraverso la struttura della geometria e delle forme seriali". Definiva questa visione come un "concetto universale". Nelle prime fasi della sua carriera, ha esposto insieme a artisti di spicco come Georg Baselitz, Heinz Mack, Otto Piene, Günther Uecker, Sigmar Polke e Gerhard Richter.
Roeckenschuss ottenne un riconoscimento internazionale, rafforzato da numerose mostre all'estero e dall'inclusione delle sue opere in importanti collezioni d'arte. Il suo impatto sull'arte concreta e sul minimalismo è stato consolidato attraverso mostre chiave, tra cui quelle al Mies van der Rohe Haus di Berlino e alla Daimler Art Collection. Le sue opere sono state acquisite da prestigiose istituzioni, tra cui il Museum of Modern Art di New York, il Museo di Arte Concreta di Ingolstadt e la Daimler Art Collection di Berlino, sottolineando ulteriormente il suo duraturo contributo al mondo dell'arte.